Complicanze Blefaroplastica

La blefaroplastica è un intervento sicuro con rischi di complicanze molto basso se l’intervento è eseguito in maniera corretta, con tecniche appropriate da un chirurgo con un vasto background.

Sempre più spesso si assiste a blefaroplastiche eseguite da medici con poca formazione sulla regione degli occhi (dermatologi, dentisti e chirurghi maxillo-faciali) e non sorprende che si abbiano percentuali di complicanze per la blefaroplastica più alte del normale.

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Complicanze della blefaroplastica superiore

Le palpebre superiori sono a basso rischio di complicazioni: il rischio maggiore è legato alla eccessiva rimozione di cute che impedisce la chiusura normale delle palpebre causando un lagoftalmo notturno con secchezza degli occhi, rossore e fotofobia (fastidio alla luce, specie al mattino).

Una blefaroplastica superiore troppo aggressiva può danneggiare il muscolo elevatore della palpebra superiore causando una ptosi palpebrale (abbassamento della palpebra superiore); inoltre anche il mancato riconoscimento di una ptosi palpebrale pre-esistente da parte del chirurgo che consiglia una blefaroplastica può mettere in maggior evidenza la ptosi stessa dopo l’intervento di blefaroplastica superiore.

Complicanze della blefaroplastica inferiore

La maggior parte delle complicazioni riguardano le palpebre inferiori in quanto, essendo sottoposte maggiormente alla forza di gravità, anche un minimo errore può pregiudicare pesantemente il risultato estetico finale.

La rimozione della pelle dalla palpebra inferiore può causare un abbassamento di tutta la palpebra con l’effetto estetico poco desiderabile dell’occhio tondo: l’angolo esterno si abbassa, tra la parte colorata dell’occhio e il margine superiore della palpebra si visualizza il bianco della sclera (esposizione sclerale).

Si verifica in conclusione quell’effetto antiestetico di avere un angolo esterno più basso di quello interno (vicino al naso) come dovrebbe essere normalmente e conseguentemente la perdita del taglio naturale della palpebra.

La posizione del margine della palpebra inferiore in relazione alla superficie dell’occhio è fondamentale nel determinare un equilibrio perfetto tra quantità di lacrime e lubrificazione dell’occhio.

Un abbassamento anche di un solo millimetro, magari poco visibile esteticamente, può causare una secchezza della parte inferiore della cornea legata alla retrazione palpebrale inferiore (ectropion cicatriziale) che determina un fastidioso senso di corpo estraneo, rossore oculare e mette a rischio la salute dell’intero occhio.

Anche la eccessiva rimozione di grasso può causare un’accentuazione delle occhiaie e dare un senso di maggior invecchiamento alla paziente.

Si può evitare questa complicazione rimuovendo il grasso in modo conservativo od operando un rilascio dell’arco marginale con riposizionamento del grasso in modo da riempire la “valle delle lacrime” mantenendo la palpebra giovane e trofica, senza le antiestetiche borse.

Quando questa complicazione si è ormai determinata è possibile intervenire con un impianto di filler a base di acido ialuronico o con un lipofilling. Per la correzione si effettua un prelievo di tarso dalla palpebra superiore e un impianto a colonna nella parte interna della palpebra inferiore.

Viene innestato il tessuto prelevato dalla palpebra superiore dopo aver rilasciato i retrattori della palpebra inferiore dal lato interno, senza nessuna cicatrice aggiuntiva visibile. Il tarso innestato è rigido e sostiene verso l’alto la palpebra inferiore e si associa a lateral tarsal strip. La blefaroplastica superiore non è l’intervento giusto per ringiovanire lo sguardo. Leggi anche attenti alla blefaroplastica.

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